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Totalitarismi e democrazia nell’Europa del XX secolo

Totalitarismi e democrazia nell’Europa del XX secolo

Un approccio comparato sulle esperienze del nazismo, del fascismo e dello stalinismo

Abstract

L’idea laboratoriale nasce dalla lettura del saggio di Enzo Traverso Totalitarismo. Usi e abusi di un concetto (in Mappe del ‘900, Atti del convegno di Rimini 22-24 novembre 2001, I viaggi di Erodoto, numero speciale suppl. al n. 43-44, Milano, B. Mondadori), che ricostruisce la storia del concetto, legittimato da tutte le correnti del pensiero politico contemporaneo.
Proprio in forza del suo polimorfismo e della sua ambiguità, ha stimolato studi di tipo comparativistico che, appiattendo sul piano sincronico le diverse esperienze del nazismo, del fascismo e dello stalinismo, hanno ridotto l’orizzonte di ricerca e la capacità di cogliere le distinte ragioni storiche sottese a ogni contesto.

Introduzione

Il percorso è articolato sulla raccolta di dati nel manuale di storia, assunto come un archivio simulato già strutturato in temi, si rivolge agli studenti della secondaria e affronta la conoscenza dei sistemi totalitari del ‘900 storicamente determinati nel contesto tedesco, italiano e russo, analizzandoli secondo la trama degli elementi costitutivi enucleati dalle teorie politiche degli anni ’50.

Attraverso le operazioni di comparazione e di produzione di un testo argomentativo, il percorso intende problematizzare l’assunzione di un unico modello interpretativo dei totalitarismi, inadatto a evidenziarne le differenze messe in luce dal dibattito storiografico.

Attualizza infine la riflessione con la formulazione in ipotesi di principi e diritti costitutivi dello stato democratico e la ricerca con disamina di articoli della nostra Costituzione repubblicana, capaci di garantire – nei principi, nei diritti e nell’ordinamento dello Stato – un baluardo contro lo stato totalitario.

Percorso e fasi di lavoro

Il laboratorio è diviso in quattro fasi. Gli studenti lavorano a coppie con il manuale scolastico di storia; il prerequisito richiesto è aver affrontato lo studio dei due conflitti mondiali.

Fase a) Lettura selettiva di un testo storiografico sullo stato totalitario

Attività: l’insegnante chiede a ciascuna coppia di studenti di estrapolare a margine del testo, ricavato da Friedrich-Breszinski, le parole-chiave che appaiono tutte in grado di riassumere i caratteri di qualsiasi sistema totalitario. Verranno poi restituite in plenaria, a classe unita, per procedere quindi al lavoro di analisi dei caratteri evidenziati e per rilevare, se e quali siano, le differenze e le analogie nelle esperienze del fascismo, nazismo e stalinismo.

Fase b) Ricavare informazioni dal manuale di storia

Attività: ciascuna coppia di studenti interroga il manuale scolastico per ricercare le informazioni che si riferiscono alle parole-chiave individuate e le registra nella scheda di comparazione dei tre totalitarismi. La raccolta e la risignificazione delle informazioni secondo gli indicatori- chiave sono utili a visualizzare in sintesi gli aspetti strutturali di ogni esperienza, coglierne la specificità e facilitarne il confronto.

L’insegnante guida man mano la restituzione degli elementi individuati sostenendo, con la propria narrazione e con l’utilizzo di immagini tratte dal manuale e scaricate dalla rete, sia gli aspetti che accomunano i tre regimi, sia quelli che li differenziano.

Fase c) Discutere il concetto storiografico di totalitarismo

Attività: l’insegnante guida la discussione in plenaria sui caratteri che più accomunano i tre regimi e su quelli che più li distinguono, al fine di verificare se e con quali eccezioni i tre regimi possano definirsi totalitari.

Sulla base della discussione svolta, è richiesta ai ragazzi la scrittura individuale di un testo argomentativo a sostegno di una delle seguenti tesi:

  • Il modello di stato totalitario, analizzato nei suoi elementi costitutivi, è in grado di descrivere le esperienze storiche del fascismo, del nazismo e dello stalinismo.
  • Il modello di stato totalitario risulta generico in quanto non permette di evidenziare le profonde differenze tra le esperienze storiche del fascismo, del nazismo e dello stalinismo.

Nel caso di studenti della secondaria di I grado si propone in alternativa un testo da completare.

Fase d) Formulare e verificare ipotesi.

Attività: l’insegnante, riprendendo le caratteristiche totalitarie rilevate nel fascismo, invita la classe, con alcune domande-guida, a formulare ipotesi di principi che possano evitare il costituirsi di elementi tipici del totalitarismo. Le ipotesi raccolte focalizzano un’ampia gamma di punti nodali: il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo, la divisione dei poteri, il controllo fra i diversi organi dell’ordinamento statale, la libertà nell’azione soggettiva e sociale.

L’insegnante guida quindi i ragazzi a individuare nel testo della Costituzione Italiana gli articoli che riportano i principi, i diritti e gli ordinamenti anti-totalitari individuati nella discussione e a registrarli nella tabella che, a fine lavoro, evidenzia come la legge costitutiva della nostra Repubblica sia precisamente antifascista e tuteli un ordinamento democratico dello Stato.

Valutazione dell’attività

Dal punto di vista metodologico l’attività proposta permette di valorizzare i manuali di storia, assumendoli come archivi simulati strutturati in temi nei quali confluiscono fonti di diversa tipologia (immagini, dati statistici, testimonianze). Risulta inoltre interessante l’utilizzo di diversi titoli di testi per confrontare focalizzazioni e interpretazioni diverse nell’ambito della stessa esperienza storica.

Dal punto di vista delle acquisizioni conoscitive, il percorso permette di approfondire la storia dell’Unione sovietica nella sua complessa evoluzione, restituendo alla narrazione un respiro temporale svincolato dall’assorbimento nella fascia periodizzante del primo conflitto mondiale e la possibilità di articolare concettualmente la formazione del sistema politico in URSS fino alla sua disintegrazione nel 1991.

Dal punto di vista memoriale risulta efficace la proposizione di testimonianze letterarie tratte dall’universo concentrazionario sovietico, poco conosciute rispetto a quelle del sistema nazista: a titolo esemplificativo si allegano brani tratti da  I racconti  di Kolima di Varlam Salamov, tra le testimonianze più significative del sistema GULag.

Bibliografia
  • Friedrich, C. A. e Brzezinski, Z., 1974, “Totalitarian Dictatorship and Autocracy”, in R. De Felice, ed., Le interpretazioni del fascismo, Laterza, Bari.
  • Flores, M., ed.1998, Nazismo, fascismo, comunismo. Totalitarismi a confronto, B. Mondadori, Milan.
  • Geyer and S. Fitzpatrick, 2009, Beyond totalitarianism. Stalinism and nazism compared,  Cambridge UP.
  • Kershaw e M. Lewin, 2002, Stalinismo e nazismo, dittature a confronto, Editori riuniti, Roma.
  • Rousso e N. Werth, 2001, Stalinismo e nazismo, storia e memoria comparate, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Salamov V., 1999, I racconti di Kolima, I millenni, Einaudi, Torino.
  • Traverso E., 2001, Totalitarismo. Usi e abusi di un concetto,in “Mappe del ‘900, Atti del convegno di Rimini 22-24 novembre 2001, I viaggi di Erodoto”, numero speciale suppl. al n. 43-44, B. Mondadori, Milano.
  • Traverso, E., 2002, Il totalitarismo. Storia di un dibattito, Mondadori, Milano.