Stoccaggio dell’informazione e tecnologia del riesame
Domanda: Partiamo ad esempio dalla questione libro cartaceo/e-book: ha senso pensare in termini di antagonismo ed esclusione?
Risposta: Ci sono libri e libri naturalmente. Il libro che abbiamo conosciuto per secoli, stampato e rilegato è, in realtà, tanti tipi di oggetti diversi. Per esempio il libro in cartaceo non ha più ragion d’essere se pensiamo a cos’è un’enciclopedia. Quel formato fatto di pagine chiuse tra due copertine, per contenere un’informazione puntuale, oggi, richiederebbe centinaia di chilometri di scaffali. Questo è un tipo di contenuto la cui migrazione fuori dal formato copertina/rilegatura risulta vantaggiosa. Ma pensiamo prima di tutto a cos’è un libro. Di solito il libro viene considerato come una tecnologia antica di stoccaggio di informazione, come una tecnica per congelare, conservare e esternare memoria. Io contesto questa riduzione del libro a tecnologia di stoccaggio di memoria, è anche questo naturalmente, ma è soprattutto una tecnologia del riesame. Qualcosa che permette di presentare informazione e argomenti in modo tale che chi li presenta sa che il lettore li potrà riesaminare con più facilità, e anche indicizzare e analizzare con un maggior effetto di mantenimento dell’attenzione. Ed è esattamente questo il pregio del libro cartaceo, nel momento in cui la nostra attenzione va difesa da brusìo e da eccesso d’informazione, come i pozzi artesiani dall’inquinamento. Il libro di carta è qualcosa che ti dice implicitamente: – Se tu non mi lasci io non ti distraggo -. E questo condiziona la scrittura, la qualità della scrittura pensata per l’argomentazione. Quindi mantenere in vita libri di carta significa mantenere in vita scrittori di libri di carta, creare quella particolare modalità di interazione tra scrittore/lettore caratteristica della saggistica. Non a caso la competizione con stimoli di altra natura sta già cambiando tutto questo: gli editori chiedono meno testo, su libri e giornali la richiesta è quella di fare piccoli riquadri detti ‘di approfondimento’ ma in realtà di distrazione. Questa pillolizzazione del libro, la tendenze della riduzione delle righe e verso i piccoli moduli significa anche perdere in qualità della scrittura e organizzazione della conoscenza. Un libro ha dunque queste caratteristiche: modalità intensiva, stoccaggio dell’informazione, tecnologia del riesame, qualità della scrittura, contratto sull’attenzione.