“I secoli delle donne”
Donna che scrive una lettera alla presenza della domestica.
Di Jan Vermeer – sconosciuta, Pubblico dominio, Collegamento
Franca Bellucci, Alessandra F. Celi, Liviana Gazzetta, a cura di
I secoli delle donne. Fonti e materiali per la didattica della storia
Roma, Biblink, 2019, 281 pp.
I secoli delle donne si propone come uno strumento didattico pensato per accompagnare le/i docenti che vogliano introdurre la storia delle donne e la prospettiva di genere nel proprio percorso. La manualistica sembra, infatti, in notevole ritardo sotto questo aspetto. Nonostante le indicazioni internazionali – in parte recepite anche dalla normativa italiana – invitino il corpo docente a porre maggiore attenzione alle questioni relative «alla parità tra i sessi [e al]la prevenzione della violenza di genere» (per citare le Linee guida nazionali del 2015 Educare al rispetto), la presenza delle donne nei manuali scolastici rimane estremamente limitata e, quando è presente, esclusa dal fluire della narrazione e confinata in box o paragrafi. Ed è completamente assente uno sguardo sui generi, la loro costruzione e le relazioni gerarchizzanti che li sostanziano. Per molte ragioni, e nonostante l’esperienza del Codice di autoregolamentazione Polite. Pari opportunità nei libri di testo [https://www.aie.it/Portals/38/Allegati/CodicePolite.pdf], i manuali segnano decisamente il passo.
I secoli delle donne, voluto e curato da alcune socie della Società italiana delle storiche e nato nel solco di un impegno ormai trentennale della Sis nell’ambito della didattica, propone una risposta concreta per colmare, almeno in parte, questa lacuna. Il libro non è un manuale e non si propone di sostituire i testi scolastici in adozione, ma costituisce una ricca e meditata raccolta di fonti e strumenti che possono essere utili alla scuola. Una risorsa agile e preziosa, «uno strumento aperto, fruibile e integrabile» (p. 8); come nel caso del recente volume francese curato da Julie Le Gac e Fabrice Virgili, L’Europe des femmes. XVIII-XXI siècle.
Due sono gli obiettivi fondamentali del volume: proporre «materiali e riflessioni per l’insegnamento della storia delle donne e di genere» e, al tempo stesso, restituire centralità alle fonti nella narrazione, anche didattica, della storia. Si noti en passant che, benché pensato principalmente per insegnanti di storia, il testo può senza dubbio fornire spunti interessanti anche per docenti di altre discipline (filosofia, letteratura, storia dell’arte e scienze, per citarne alcune).
Il libro si apre con una selezione di parole chiave che sono state, e sono, cruciali all’interno del percorso storiografico che ha messo al centro le donne e le relazioni gerarchiche tra i generi: corpo (Nadia Maria Filippini); cristianesimo (Rita Torti); diritto/diritti (Floriana Colao); famiglie (Margherita Pelaja); formazione e cultura (Maria Pia Paoli); genere (Brunella Casalini); lavoro (Anna Bellavitis, Alessandra Pescarolo); patrimonio (Cesarina Casanova); potere (Lorenzo Bernini); violenza (Tiziana Noce). In poche pagine le autrici – tutte studiose con un lungo percorso di studi e ricerche sull’argomento proposto – introducono il proprio tema, presentando con chiarezza l’evoluzione degli studi in una prospettiva diacronica e corredando il proprio percorso con una bibliografia di testi fondamentali.
La seconda, consistente, parte del volume offre una serie di fonti che spaziano dall’età antica all’età contemporanea e propongono un percorso di studio che includa donne e uomini. Ogni fonte, collegata a una o più delle parole chiave, è introdotta da una studiosa e accompagnata da «alcuni spunti dal contesto storico» e da una sintetica bibliografia per chi desideri un approfondimento. Le fonti utilizzate sono di diversa tipologia: scritti autobiografici, lettere, saggi, fonti giudiziarie, parlamentari, letterarie. Le voci di donne e uomini (presenti ma in minor misura), del passato provengono da contesti differenti e da diverse classi sociali. I testi nelle lingue antiche sono proposti in versione originale accompagnata dalla traduzione mentre sono esclusivamente in italiano le fonti relative alle epoche moderna e contemporanea. In generale viene offerta particolare attenzione a autori e autrici italiani ma sono presenti anche testi europei o statunitensi.
Una sezione a parte è dedicata alle fonti iconografiche, e alle prospettive di analisi attraverso cui possono essere interrogate, e agli audiovisivi che ampliano lo sguardo alla dimensione globale. Nella medesima prospettiva di superamento dell’eurocentrismo si inserisce anche una ricca sezione bibliografica dedicata a Genere e storia delle donne nel mondo.
Chiude il volume un Questionario di autovalutazione che aiuta le/i docenti a riflettere sulla propria formazione scientifica e sulla propria pratica educativa.
I secoli delle donne si presta a diversi percorsi autonomi di lettura. Può essere letto in maniera sequenziale da chi desideri un’introduzione alla didattica della storia con un approccio attento ai generi, o può essere consultato per individuare materiali utili ad arricchire la riflessione sul periodo storico sul quale si sta lavorando in classe. Ma può anche essere utilizzato per costruire percorsi diacronici sui temi particolarmente rilevanti per la storia delle donne e dei generi, partendo dai testi introduttivi sui concetti base e sfruttando la guida offerta dalla soggettazione, che collega ogni fonte a uno o più ambiti di ricerca.
Di particolare utilità sono gli spunti di contestualizzazione storica che accompagnano i materiali proposti. Essi, infatti, tracciano un quadro utile a inserire le vicende che hanno visto protagoniste le donne presentate nelle fonti all’interno della storia «generale», liberando finalmente docenti e studentesse e studenti dai controproducenti «box», che continuano a relegare la storia delle donne in un a parte che impedisce di comprenderla e di coglierne la ricchezza e il valore innovatore e rinvigorente per la storia tradizionale.
In conclusione, un primo, utile strumento di cui si sentiva il bisogno.