Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini
Abstract
Il Museo on–line presenta sette ricerche sui seguenti argomenti: Il colonialismo italiano, La Repubblica Democratica Tedesca, Il genocidio dei Rom, Gli omosessuali sotto il nazismo, Il genocidio degli Armeni, L’eugenetica, Gli spostamenti forzati di popolazione. Queste ricerche affrontano le rispettive tematiche integrando parti saggistiche a schede su eventi, cronologie a documenti multimediali, offrendo un quadro complessivo e, al tempo stesso, approfondito. Accanto a questi studi, il Museo utilizza materiali presenti nelle ricerche per avviare una riflessione su alcune parole chiave: Normalità, Civiltà, Modernità, Identità, Sicurezza. Questa seconda parte si presta a un utilizzo didattico specifico e stimolante. Il Museo è in rete dal 2004 e, nonostante le esigenze di aggiornamento, si presenta anche oggi come uno strumento importante per comprendere e individuare le radici culturali, le situazioni e i meccanismi sociali che hanno attivato e favorito razzismi e intolleranze.
Il Museo virtuale oggi
http://www.akra.it/amis/index.asp
Il Museo è il frutto di un lungo lavoro di ricerca avviato dall’AMIS (Associazione per il museo delle intolleranze e degli stermini) a inizio anni Duemila e confluito in un Cd-Rom, distribuito gratuitamente a uso didattico, e nel sito qui presentato, attualmente ospitato in un dominio collegato all’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Istoreto). Questo trasferimento si è reso necessario per scongiurare il rischio che il sito fosse oscurato allorché, nel 2011, il dominio della società che lo ospitava stava per essere chiuso. Questi diversi passaggi, nonché alcune difficoltà di adattamento degli standard tecnici di dieci anni fa a quelli attuali, spiegano i piccoli malfunzionamenti che sono oggi presenti.
I percorsi storici
Attualmente i sette percorsi storici sono accessibili attraverso la pagina http://www.akra.it/amis/museo.html, cliccando in basso a sinistra sul titolo di ciascuno di essi.
Come sottolineato nella presentazione del sito, il Museo «mira dunque ad una presa di coscienza della “banalità del male”, ovvero dell’estrema facilità con la quale ci si può lasciare travolgere da ondate di intolleranza e di sopraffazione: ciascuno di noi, quindi, potrebbe essere candidato ad un ruolo di soggetto attivo.
Ecco allora il significato possibile di un museo di storia: un luogo virtuale che, attraverso documenti, testimonianze, percorsi tematici, cerca di rivisitare un passato rimosso e propone il confronto con memorie molteplici e diverse.
Un museo il cui intento è di individuare le radici culturali, le situazioni e i meccanismi sociali che hanno attivato e favorito razzismi e intolleranze». Di qui la scelta di temi spesso dimenticati o messi da parte: «Le sette ricerche che costituiscono la sezione Percorsi storici sono state scelte per privilegiare i “luoghi dell’oblio”, argomenti poco indagati e talora rimossi. È un criterio di selezione che può spiegare l’assenza […] di un tema come la Shoah, “evento” centrale del Novecento, mentre sono presenti la persecuzione dei Rom e degli omosessuali».
In ogni percorso si trova una scheda sintetica e, nel menù di destra, diversi approfondimenti: una cronologia articolata in eventi principali e non solo; una bibliografia e sitografia; un approfondimento saggistico scaricabile. Nel menù di sinistra si trovano invece dei temi specifici legati al caso che sono analizzati in modo approfondito, illustrati con immagini e voci enciclopediche e collegati ad altri temi.
Le parole chiave
Si accede alle Parole chiave cliccando sulle rispettive icone presenti in Home page. Nei computer attuali, Flash player è di solito presente senza bisogno di essere scaricato.
http://www.akra.it/amis/pch/pch_home.html
Nella presentazione del sito si spiega così la scelta di queste parole chiave: «I temi di ricerca sono attraversati anche da una proposta di lettura problematica suggerita da cinque “parole chiave”.
Agli approfondimenti presenti nella sezione Percorsi storici […], questo ulteriore segmento museale suggerisce stimoli di riflessione intorno a parole “innocenti”: normalità, sicurezza, identità, civiltà, modernità. Esse vengono comunemente considerate portatrici di valori positivi ma in troppe esperienze storiche hanno prodotto esiti inquietanti e nefasti». Le parole sono illustrate da immagini e citazioni, tratte dai materiali del sito, che mostrano come pratiche terribili possano essere giustificate da concetti di per sé condivisibili.
All’interno delle Parole chiave, le frecce in basso permettono di spostarsi da una scheda all’altra, mentre il click sulla Parola chiave apre una finestra con una spiegazione dell’immagine o della citazione. I link indicati non sono più raggiungibili direttamente, ma solo attraverso la loro ricerca all’interno dei percorsi del sito.
Il sito è corredato di una funzione di “ricerca” e di una traduzione in inglese delle Parole chiave e delle pagine introduttive dei singoli Percorsi.
http://www.akra.it/amis/english/ricerche_en.html
Prospettive e crediti del Museo virtuale
Il Museo virtuale rimane uno strumento molto utile per affrontare e approfondire anche sul piano didattico diversi nodi storiografici spesso poco frequentati e frettolosamente accantonati. Basti pensare, per esempio, al colonialismo italiano e ai ricorrenti stereotipi che ne accompagnano la narrazione pubblica. Sarebbe però importante poter aggiornare le ricerche alla luce degli studi più recenti, in modo da renderle più efficaci e attuali.
Il Museo Virtuale delle Intolleranze e degli Stermini è stato prodotto da AMIS con il contributo della Regione Lazio e in collaborazione con il Comune di Roma.
Coordinamento del progetto: Annabella Gioia
Coordinamento scientifico: Marco Buttino (in particolare per la ricerca “Spostamenti forzati di popolazione”). Marcello Flores (in particolare per le ricerche “Genocidio degli Armeni”, “DDR: La Germania comunista” e “Omosessuali sotto il nazismo”). Annabella Gioia, Claudio Marta (in particolare per le ricerche “Eugenetica” e “Genocidio dei Rom”). Claudio Pavone, Clotilde Pontecorvo, Alessandro Triulzi (in particolare per la ricerca “Colonialismo italiano”). Luca Zevi.
Percorsi storici:
Alessandro Berlini (Eugenetica).
Sara Valentina Di Palma (Omosessuali sotto il nazismo). Benedetta Guerzoni (Genocidio degli Armeni). Magda Martini (La Germania comunista).
Silvana Palma (Colonialismo italiano). Niccolò Pianciola (Spostamenti forzati di popolazione). Marco Tomasone (Genocidio dei Rom)
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Redazione sezione “Parole chiave”:
Luca Fanelli, Flavio Febbraro, Burkhard Schwetje.
Per i crediti completi, si veda:
http://www.akra.it/amis/credits.html