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Le risorse online per la ricerca storica e didattica sulla Linea Gotica

Fra l’agosto del 1944 e l’aprile del 1945 le forze armate germaniche intrapresero contro gli Alleati una grande battaglia d’arresto, grazie all’apprestamento della Grünelinie appenninica1. Com’è noto, trattandosi di una linea difensiva attrezzata in profondità, la Linea Gotica costituì una rappresentazione sostanzialmente completa del fenomeno bellico, riproducendo una serie di situazioni e di problemi che andavano dalla guerra di trincea alla logistica; dalla costruzione di capisaldi e bunker all’organizzazione dei rifornimenti di armi, munizioni, equipaggiamenti e generi alimentari; dalla guerriglia partigiana alla sicurezza delle retrovie (con il drammatico tema degli eccidi e delle stragi sistematici della popolazione civile messe in atto da unità italiane e tedesche del Gruppo armate “C” al comando del feldmaresciallo Albert Kesselring); dall’incessante martellamento tattico dei cacciabombardieri delle Nazioni Unite sulle vie di comunicazione allo sfollamento nelle aree della pianura adiacente di decine di migliaia di abitanti delle valli appenniniche.

È possibile, usando esclusivamente fonti nel web, fare un lavoro di preparazione e ricerca storica sull’argomento, finalizzandolo poi all’azione didattica, in classe e sul campo?

Linea Gotica, web e metodo storico

Innanzi tutto, alcune questioni di metodo storico sollevate dall’uso di strumenti e materiali disponibili in Internet2. Va annotato, infatti, che:

  1. testi e documenti pubblicati in rete spesso non hanno una data esplicitamente dichiarata di pubblicazione;
  2. nella maggior parte dei casi i testi sono anonimi;
  3. aggiornamenti e modifiche sono difficilmente rilevabili, ad eccezione delle voci di Wikipedia, da una parte per una questione di netiquette direttamente connessa ai “cinque pilastri” di tale struttura enciclopedica, dall’altra in ragione delle tracce informatiche lasciate all’effettuazione di cambiamenti dei testi3. Infine, dal punto di vista specifico della disciplina, esiste una netta divisione fra ciò che è da considerarsi storia e quanto invece ricade nella categoria della memoria4.

Dall’analisi di quanto il web propone sulla Linea Gotica, bisogna inoltre dividere le fonti fra i siti istituzionali, di enti pubblici locali, quelli degli istituti storici e, infine, quelli delle associazioni private (storiche amatoriali, storiche locali, pro-loco etc.).

La Linea Verde su Wikipedia

La voce specifica di Wikipedia è sicuramente coerente, ha un apparato accettabile di note, senza manchevolezze nei riferimenti online e alle fonti a stampa (benché in numero ridotto e circoscritte a opere storico-memoriali locali), mentre bibliografia e sitografia considerano anche monografie e articoli di taglio accademico che consentono approfondimenti specifici e inquadramenti generali storiograficamente affidabili. All’interno della voce, in corrispondenza dei titoli di alcuni paragrafi, sono disponibili richiami a voci similari di Wikipedia, che possono essere di sicuro ausilio a docenti e studenti per la ricostruzione delle vicende di alcune aree specifiche (per esempio, la battaglia della Garfagnana, iniziata intorno a Barga il 26 dicembre 1944) o come introduzione per alcuni argomenti (il “proclama Alexander”, la strage di Monte Sole)5.

L’unico vero limite, ai fini didattici, è l’eccessivo dettaglio sugli aspetti militari, ciò che rende di difficile utilizzo le informazioni in un contesto inclusivo degli aspetti sociali, economici e politici (ma anche strategici), legati anche più genericamente alla guerra e chiamati in causa dalla Linea Gotica.

La Linea Verde vista dalla Regione Toscana

Uno dei cluster di pagine web più completi per quanto riguarda la Linea Verde (come qui pare preferibile chiamarla) si trova nel portale della Regione Toscana sulla base, principalmente, del volume Paesaggi della memoria. Itinerari della Linea Gotica, a cura di Mariella Zoppi (docente di Architettura del paesaggio all’Università di Firenze)6. Linea Gotica (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/linea-gotica) [Fig. 1] è posta fra i sottoportali raggruppati nell’area Speciali (peraltro non rinvenibili con un link evidente nella homepage della Regione Toscana) e Storia e memorie del novecento costituisce il titolo collettivo per tutti gli aspetti storici territoriali considerati dalla sua comunicazione istituzionale (nelle pagine compare la data dell’ultima modifica apportata). La pagina iniziale costituisce una vera e propria introduzione, strettamente legata agli aspetti cognitivi e culturali propri dell’architettura del paesaggio, che finalizza la contestualizzazione al recupero del patrimonio culturale.

Fig. 1 - Homepage Linea Gotica (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/linea-gotica)

Fig. 1 – Homepage Linea Gotica (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/linea-gotica)

Emergono quindi dal testo – in maniera inconsueta, anche se sicuramente più facilmente collegabili alla “storia del tempo presente” – considerazioni sui manufatti ancora presenti nell’area (tra i quali fortificazioni e apprestamenti militari utilizzati dai contendenti, ancorché oggi poco o nulla visibili perché assorbiti e occultati dai fenomeni naturali), su quelli assenti, cancellati da eventi bellici, sulla natura quale agente di trasformazione del rapporto di più lungo periodo con l’uomo, relazione che il paesaggio consente di leggere attraverso i suoi segni diacronici7.

Se queste spie o indizi di una certa stratificazione storica sono facilmente riconducibili alla sensibilità, tra gli altri, di Le Goff e degli annalisti o di Ginzburg, la raffinata metodologia del loro rilevamento s’inquadra maggiormente in analisi geografiche o paesaggistiche e con maggior difficoltà al contesto disciplinare della didattica contemporaneistica, stante anche l’esplicito riferimento a un orizzonte di senso memoriale sulla linea che andava da Pesaro alle Apuane8.

Fig. 2 - Una guerra nella guerra (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/linea-gotica/una-guerra-nella-guerra)

Fig. 2 – Una guerra nella guerra (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/linea-gotica/una-guerra-nella-guerra)

La cornice agli attori e ai luoghi è data dalla pagina che ospita il saggio di Giorgio Spini, Una guerra nella guerra (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/linea-gotica/una-guerra-nella-guerra) [Fig. 2], un testo che necessita di semplificazione e contestualizzazione per l’uso didattico e presenta una serie di passaggi di linguaggio colorito e informale, con trattazione sinceramente discutibile. Vi si afferma, ad esempio, che l’esposizione delle lunghe linee di rifornimento tedesche fino a Sud di Roma agli attacchi aerei della 12th Air Support Command (poi Tactical Air Force) e della Desert Air Force, avesse spinto i tedeschi a ritirarsi verso la Linea Verde per favorire gli approvvigionamenti. Mentre è noto che le forze germaniche, pur operando di notte per evitare i cacciabombardieri alleati, in mezzo a difficoltà e ostacoli per le distruzioni alle infrastrutture di comunicazione, di fatto non ebbero mai problemi logistici.

Nello scritto di Spini, Kesselring è dipinto come un “bruto feroce e testardo”, senza “l’agilità mentale di Rommel”, apparentemente convinto che solo una difesa a oltranza, sanguinosa per le proprie truppe, avrebbe potuto tenere gli Alleati – e i loro bombardieri – lontani dai confini meridionali del Reich9. È vero che Kesselring, che aveva a disposizione un numero limitato di divisioni, non poté mai considerare l’organizzazione di una controffensiva che non fosse di alleggerimento o si riducesse a una ricognizione in forze e che perciò il controllo della Pianura Padana, con la sua agricoltura e la sua industria, si trasformò nel suo saccheggio10.

D’altronde, la difesa a oltranza non malamente si accordava alla strategia alleata del 15th Army Group. Dal giugno del 1944, con gli sbarchi in Normandia e, soprattutto, dopo quello in Provenza, esso non aveva più a disposizione truppe sufficienti per trovare – anche solo su alcuni segmenti del fronte – una superiorità decisiva che, in caso di vittoria, avrebbe spinto il dispositivo difensivo tedesco (prima organizzato su 24 divisioni, pur se a ranghi ridotti) a rischierarsi sull’arco alpino, impegnando non più di una dozzina di divisioni e consentendo al resto di trasferirsi su fronti più scoperti e difficili11. Il fronte italiano era divenuto secondario per tutti i contendenti e, come ricorda Thomas Schlemmer, solo le stragi e i crimini di guerra vi diventano notevoli12.

Così, è indubbio il travalicamento, effettuato con il Bandenbefehl del 17 giugno 1944, delle prerogative spettanti a un militare come il feldmaresciallo Kesselring, per quanto d’incrollabile fede nazista, che fece l’ingresso fra i criminali di guerra per tutti gli eccidi messi in atto dalle truppe della Wehrmacht, della Luftwaffe e delle SS che operavano in Italia13.

Tuttavia, è di notevole interesse la lettura di un documento memoriale di origine tedesca, disponibile in Rete, che consente di apprezzare l’Auftragstaktik (“tattica del compito”): vera e propria religione dell’autonomia di comportamento sul campo di battaglia, parossisticamente insegnata agli ufficiali tedeschi di ogni grado e applicata anche da Kesselring, il cui obiettivo era di trasformare qualsiasi scontro con il nemico in una battaglia di logoramento, salvaguardando al massimo il personale, attraverso la predisposizione di una serie infinita di apprestamenti difensivi che, scaglionati in profondità, potessero diventare rapidamente aree di caposaldo a cui far affluire o da cui far defluire le limitate riserve strategiche a disposizione14.

Alcuni aspetti locali toscani

In tale contesto, ancor più che per i rifornimenti, l’agibilità delle vie di comunicazione a ridosso del fronte doveva essere mantenuta libera dalla presenza dei partigiani. Ciò s’incrociava con la questione dell’occupazione territoriale e dell’interazione degli occupanti con la popolazione civile, ben descritte, in chiave memoriale e problematica, dalla pagina Nelle province toscane (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/linea-gotica/nelle-province-toscane), ben più interessante del testo di Spini. Quattro sono, in particolare, gli effetti dello stabilirsi della XIV e della X Armata germanica sugli abitanti delle aree intorno alla Gotica: gli eccidi e le rappresaglie, le deportazioni e il lavoro coatto per l’Organizzazione Todt, i danni materiali (incluse le razzie di bestiame) e l’ingresso nella modernità, attraverso il rapporto diretto con gli effetti della guerra, di popolazioni dedite perlopiù ad attività tipiche dell’agricoltura montana e marginale.

Nella pagina si trovano link dedicati a ciascuna provincia toscana. Per la provincia di Arezzo gli aspetti più importanti sono costituiti dalle reiterate stragi fra Vallucciole, Poppi, Montemignaio, Sestina, Castel San Niccolò, Pieve Santo Stefano e Badia Prataglia e Badia Tedalda, sede del comando della 114ª Jäger Division e centro di un caposaldo (Schwerpunkt), e altre località.

Fig. 3 - La finestra Focus storia: la costruzione della Linea Gotica al link "per saperne di più" della pagina Il Sasso di Cocchiola (http://www.parcostoricolineagotica.it/it/itinerari/piedi/02-sasso-cocchiola.php), fra gli itinerari ideati dalla Pro-loco di Badia Tedalda

Fig. 3 – La finestra Focus storia: la costruzione della Linea Gotica al link “per saperne di più” della pagina Il Sasso di Cocchiola (http://www.parcostoricolineagotica.it/it/itinerari/piedi/02-sasso-cocchiola.php), fra gli itinerari ideati dalla Pro-loco di Badia Tedalda

Utili approfondimenti su Badia Tedalda sono possibili grazie al sito Parco storico della Linea Gotica di Badia Tedalda (http://www.parcostoricolineagotica.it/it/), prodotto della associazione pro-loco locale, che ha reso disponibile online una piccola serie di immagini di fortificazioni ritrovate nei boschi circostanti, oltre a pochi, ma ottimi testi (scaricabili anche in pdf e disponibili nei collegamenti Per saperne di più, con una succinta ma ben sostenuta notazione ai riferimenti storiografici) relativi alla genesi della Linea Gotica (http://www.parcostoricolineagotica.it/doc/lineagotica.pdf) e alle vicende legate all’occupazione dell’area: alle azioni repressive, con l’abituale strage di civili da parte dell’Einsatzkommando di polizia al comando dello SS-Standartenführer Karl Bürger e del IV Freiwilligen Bataillon Polizei Italien diretto dal parigrado Emil Hildebrandt (http://www.parcostoricolineagotica.it/doc/lineagotica_badiatedalda.pdf).

Come già annotato, sono interessanti i link Per saperne di più [Fig. 3], dedicati al sistema difensivo locale, con un valido quadro dei modelli di fortificazione e della loro costruzione sotto l’organizzazione direttiva della Todt, alle unità partigiane della zona, alle artiglierie delle forze tedesche e alleate etc.

Per le precise indicazioni e la presenza di mappe, questi percorsi sono fruibili per un’escursione in situ con gli studenti (più difficile l’orientamento con le indicazioni presenti nella sezione dedicata della Regione Toscana che si sofferma più sulle vie di comunicazione per giungere ai comuni interessati, anche se non mancano attendibili informazioni su manufatti militari, cippi, lapidi, luoghi).

Per quanto riguarda la province di Lucca e di Pistoia, sono spiegate in maniera chiara e articolata, anche rispetto alla situazione sul territorio e all’interazione dei fattori costituiti dalla popolazione civile e della Resistenza, le ritirate tedesche del settembre 1944 dalla prima alla seconda Linea Verde, rispettivamente dall’area Borgo a Mozzano-Pizzorne alle Apuane e alla Garfagnana e dalla piazzaforte di Femminamorta, dal castello di Cireglio e dal passo di Collina – presidiate dalla temibile 16ª SS-Panzergrenadier Division “Reichsführer” – all’Abetone, Pianosinatico, Melo e Rivoreta.

Più strutturata e complessa la descrizione dell’area della provincia di Prato, morfologicamente divisa fra la pianura e l’Appennino che si inerpica rapidamente, con il Bisenzio a fare da elemento di raccordo, e il paese di Cantagallo catalizzatore di tutte le possibili variabili della guerra sulla Gotica: direzione della Todt, Resistenza, prigionieri alleati in fuga, distruzione dell’abitato, sfollamento dei residenti da parte dei nazifascisti.

La Linea Verde vista dalle Marche

Per quanto riguarda la regione adriatica (la prima Grünelinie terminava a Pesaro, sfruttando la difesa naturale costituita dal Foglia) si può segnalare, nella homepage dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche (Istituto Storia Marche) di Ancona, il collegamento a una sezione dedicata a I luoghi di memoria nelle Marche: guerra resistenza liberazione (http://www.storiamarche900.it/main?pp=storia_territorio), curata da Carla Marcellini e Chiara Donati. Oltre a una carta interattiva della regione, a cui sono collegate ottantacinque pagine su città e località minori marchigiane, è presente un elenco di approfondimenti su eccidi e stragi, bande partigiane, campi di internamento e della Linea Gotica.

Alle ottantacinque webpages si sommano ulteriori specifici approfondimenti su luoghi di memoria, raggiungibili dalle aree tematiche menzionate.

Fig. 4 Linea Gotica in I luoghi di memoria nelle Marche (http://www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_lineagotica)

Fig. 4 Linea Gotica in I luoghi di memoria nelle Marche (http://www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_lineagotica)

La Linea Gotica [Fig. 4] è trattata in un testo relativamente sintetico, seppur arricchito da citazioni che lo rendono vivido, e risulta esauriente nel richiamo ai vari aspetti che contribuivano alla definizione della vita di quel periodo: costruzione delle strutture difensive, sfollamenti e lavoro obbligatorio per l’Organizzazione Todt, eccidi e rappresaglie naziste e fasciste nei confronti della popolazione civile, azioni della Resistenza, repressione dei partigiani, ruolo delle autorità civili e dei reparti militari della Repubblica Sociale Italiana.

Nel menu laterale della homepage sono disponibili approfondimenti sui luoghi di memoria, soprattutto per quanto riguarda la Resistenza: utilizzando il collegamento a Biografie. Fascismo Guerra Resistenza (http://www.storiamarche900.it/main?pp=biografie) si può esplorare la vita clandestina di una cinquantina di antifascisti e partigiani marchigiani.

Tutte le pagine sono corredate di riferimenti bibliografici.

Websites di associazioni e appassionati
Fig. 5 - Politica e guerra da Gothic Line (http://www.gothicline.org/polica/politica.htm)

Fig. 5 – Politica e guerra da Gothic Line (http://www.gothicline.org/polica/politica.htm)

Nel panorama variegato dei siti che trattano della Linea Gotica, alcuni emergono per specifiche qualità. Fra questi, Gothic Line, costruito dal riminese Amedeo Montemaggi, giornalista responsabile della pagina su Rimini de Il Resto del Carlino, insegnante ed esperto storico locale della Linea Gotica, autore sull’argomento di diversi volumi, pubblicati su un arco di tempo trentennale. In particolare, la pagina Politica e guerra (http://www.gothicline.org/polica/politica.htm) [Fig. 5], consente di prendere in considerazione obiettivi ideologici, politici e strategici di lettura relativamente inconsueta nelle narrazioni manualistiche, con la cosiddetta “important divergence” fra Winston Churchill, che intendeva usare l’Italia adriatica come trampolino di lancio per sottrarre l’Europa centro-orientale e balcanica all’avanzata sovietica, e Franklin Delano Roosevelt che, invece, decise di sostenere lo sforzo alleato in Francia con l’operazione Anvil.

Anche la pagina Offensiva della Linea Gotica (http://www.gothicline.org/offensiva/offensiva.htm) permette di apprezzare quella fase costituita dalla battaglia di Rimini (25 agosto-30 settembre 1945), corredata di alcune carte con l’indicazione delle linee difensive germaniche. Alcune immagini a bassa definizione (http://www.gothicline.org/galleria/galleria.htm), provviste di didascalie attendibili, completano i materiali utilizzabili nel sito.

Una storia interessante da segnalare è quella del Douglas A-20 Boston BZ590 del 18th Bomber Squadron della Desert Air Force (Raf), esemplificativa delle missioni aeree che venivano condotte contro le forze tedesche e che spesso davano luogo a danni collaterali e a vittime civili, come è riscontrabile in molte pagine online già analizzate. Il caso, ben articolato nel sito dell’associazione Gotica Toscana (http://www.goticatoscana.eu/IT/Eventi/bostonA20-BZ590/bostonA20-BZ590.html), permette di conoscere alcuni aspetti quotidiani della guerra e di avvicinarsi alla vita dei giovanissimi aviatori alleati (tutti deceduti la sera del 21.04.1945 a seguito dell’abbattimento da parte della Flak; l’aereo è stato ritrovato solo nel 2011, permettendo così di dare sepoltura ai loro resti)15.

Le ultime risorse online analizzate sono quelle del website, quasi un vero e proprio portale, dell’associazione Linea Gotica-Officina della memoria di Castel d’Aiano (BO). Già la homepage del sito stesso [Fig. 6] (http://www.lineagotica.eu/index.php) ha una featured image che costituisce uno strumento didattico geo-storico importante, trattandosi di una mappa, allargabile a scale più piccole e definite, che evidenzia la fascia corrispondente alla Grünelinie, con una nutrita serie di pins, che si collegano a schede sintetiche relative a oltre venti musei e a una novantina di località. Le schede ospitano, talvolta, una o due fotografie di buona qualità e sono raggiungibili anche dal riquadro Storie e luoghi. Nel menù orizzontale principale il comando La linea gotica (http://www.lineagotica.eu/news.php?idk=9) porta a un elenco di nove pagine, ben strutturate sui principali temi militari connessi al teatro operativo: schieramenti, tipi di fortificazioni e organizzazione difensiva tedesca, operazioni alleate che portarono allo sfondamento dell’aprile 1945 verso la Pianura Padana: Olive, Fourth Term, Encore, Grapeshot, Craftsman. Una delle sottopagine è costituita da un’agile cronologia16.

Fig. 6 - Linea Gotica-Officina della memoria (http://www.lineagotica.eu/)

Fig. 6 – Linea Gotica-Officina della memoria (http://www.lineagotica.eu/)

L’esplicito richiamo a un profilo culturale di solido approccio alla ricerca storica, a cura dei fondatori e soci nella presentazione dell’associazione (http://www.lineagotica.eu/chisiamo.php), trova conferma nei vari progetti sviluppati nel tempo, ultimo dei quali Kc-Mem (Key Competences and Historical Memory) è un ‘operazione di sviluppo di tecniche per l’educazione non-formale degli adulti, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Lifelong Learning Programme e terminato nel dicembre 201517.

Anche se il “diorama vivente” e gli itinerari espressamente ideati sull’esperienza storica di posizioni militari fanno parte di un’offerta specifica – diretta sia alla fruizione da parte di scuole in un raggio relativamente ampio, sia a quella quota turistica di appassionati di storia militare – non va omessa la finalizzazione alla didattica, accompagnata da serie riflessioni (per esempio sulla memoria: http://www.lineagotica.eu/news.php?id=348) e che perciò rientra fra le attività di uso pubblico della storia messe in campo da parte dell’associazione e dalla creazione di un proprio patrimonio memoriale. Non va dimenticata, poi, la pagina Memorie pubbliche. Gli eventi della Linea Gotica e la società odierna (http://www.lineagotica.eu/news.php?id=299) che riporta ad approfondimenti storiografici, a risultati e prodotti di progetti di qualche anno fa etc.

Strumenti integrativi

Utili testimonianze del periodo e, soprattutto, una serie di carte che permettono ricerche più approfondite, si trovano nel sito La città invisibile. Segni Storie e Memorie di Pace Pane e Guerra [Fig. 7], notevole per le forme di presentazione dinamica (http://www.lacittainvisibile.it/index.php). Il sito si struttura a partire da un volumetto, premiato nel 2008, liberamente accessibile e scritto da Fabio Glauco Galli.

Fig. 7 - mappe della Linea Gotica in La città invisibile (http://www.lacittainvisibile.it/la-seconda-guerra-mondiale/le-mappe/in-italia-e-linea-gotica.html)

Fig. 7 – mappe della Linea Gotica in La città invisibile (http://www.lacittainvisibile.it/la-seconda-guerra-mondiale/le-mappe/in-italia-e-linea-gotica.html)

La parte relativa alle testimonianze è fondata anche su alcune sezioni di diari coevi.

Conclusioni

In merito alla Linea Gotica, il web consente, senza dubbio, di impostare una ricerca storica preliminare – preludio all’indagine eseguita dallo storico professionista – che può corrispondere, fra i docenti delle scuole, da un lato alla predisposizione di una scrivania digitale, dall’altro alla strutturazione di un e-book.18 Al di là della divisione fra storia quale disciplina esercitata “nei luoghi deputati della ricerca scientifica” e il suo uso pubblico, che include l’insegnamento, la scrivania digitale e l’e-book costituiscono – anche in maniera inconsapevole – il prodotto e l’assemblaggio degli elementi storici di varia natura (evenemenziale, memoriale, documentale etc.) reperiti nel web e interagiti da parte dei docenti19.

In maniera metaforica, tutti i componenti individuati ormai diversi anni fa da Nené Criscione come strutturali della comunicazione sul web, sono anche oggetto e riflesso dell’azione dei docenti e del laboratorio virtuale degli studenti: l’informazione trasmessa per mezzo dell’ipermedium, cioé l’ipertesto corredato da nodi iconici o iconografici o acustici, isomorfa rispetto al campo oggetto di conoscenza; l’intertestualità e l’ipertestualità; l’ordinamento cronologico e causale delle fonti e delle costruzioni storico-narrative nel web; il passaggio dalla storia alle storie, con una dialettica e una architettura aperte20. Criscione aveva, inoltre, evidenziato la funzione di “gigantesco archivio/magazzino d’informazioni ordinate gerarchicamente” che il web aveva, insieme all’“iterazione mediatica”, accoppiate alla modalità della comunicazione narrowcasting (molti-a-molti) e al benjaminiano “montaggio nella storia”, “dominio del sapere a strutturazione debole”, caratterizzato da complessità delle strutture concettuali e dall’irregolarità della loro applicazione21. La disponibilità di una serie di strumenti nella Rete può condurre a un lavoro didattico anche relativamente sofisticato, con l’avvicinamento a testi, talvolta semplificati per una migliore fruizione da parte di un pubblico generico al reperimento di materiali iconografici, fonti memoriali, talvolta documentali, e alla costruzione di percorsi storico-laboratoriali in classe, facilmente integrabili anche da visite d’istruzione alla scoperta del territorio circostante per docenti e classi delle scuole poste a distanze accettabili dai luoghi di memoria.

Dalla disamina dei più affidabili siti sulla Linea Verde si può concludere che gli aspetti militari relativi alla guerra fra eserciti regolari, gli eccidi e le stragi, la guerriglia partigiana e la Resistenza, la questione della memoria – dei luoghi e delle persone – sono temi ampiamente esauribili. Qualche difficoltà maggiore si trova nel reperimento di analisi e connessioni con la storia sociale della Linea Gotica e la disponibilità di materiale documentale per attivare una forma laboratoriale d’archivio.


Note:

1 La Linea Gotica (Gotenstellung) era stata così ribattezzata dai tedeschi a partire dal maggio 1944, sia perché si trattava di una linea difensiva attrezzata in profondità, strutturalmente differente dalla Linea Maginot o dal Vallo Alpino, sia a evitare ripercussioni propagandistiche alleate sul respingimento dei ‘barbari’ verso Nordest. Cfr. la voce “Linea Gotica” nella versione italiana di Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Gotica (accesso del 04.04.2016): per alcune considerazioni più generali sull’affidabilità delle voci della celebre enciclopedia creative commons, cfr. Antonio Prampolini, L’Italia e la seconda guerra mondiale nel Web. Le voci dell’edizione italiana di Wikipedia, “Italia contemporanea”, n. (unico) 268-269, 2012, pp. 524-30.

2 Cfr. Paolo Pezzino, Le politiche della memoria, intervento al convegno Comunità in guerra sull’Appennino. La Linea Gotica tra storia e politiche della memoria, 1944-2014, Rimini, 20-22 novembre 2014.

3 Cfr. Antonio Prampolini, Wikipedia e le regole per la scrittura delle voci di storia, “Novecento.org”, n. 3, 2014 (DOI: 10.12977/nov49) (accesso del 20.09.2015) e Id., L’Italia e la seconda guerra mondiale nel Web cit. pp. 517-39.

4 Cfr. Antonio Prampolini, Internet e l’uso pubblico della storia. Dalle riflessioni di Nicola Gallerano alle indagini di Antonino Criscione sui siti web, “Società e storia”, n. 134, 2011, pp. 799-800 nn. 10, 11, p. 808.

5 All’interno della voce, di un certo interesse sono: ordine di battaglia sulla Linea Gotica (https://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_di_battaglia_sulla_Linea_Gotica); Operation Olive (https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Olive); strage di Marzabotto (https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Marzabotto); proclama Alexander (https://it.wikipedia.org/wiki/Proclama_Alexander); operazione Wintergewitter (Tempesta invernale)(https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Wintergewitter); offensiva della primavera 1945 sul fronte italiano (https://it.wikipedia.org/wiki/Offensiva_della_primavera_1945_sul_fronte_italiano);

6 Paesaggi della memoria. Itinerari della Linea Gotica, Milano, Touring Club Italiano, 2005. Il volume era stato prodotto dal Centro studi Oikos e rispondeva al progetto per un Parco culturale della Linea Gotica.

7 Cfr, ad esempio, Eugenio Turri, Antropologia del paesaggio, Edizioni di Comunità, 1981.

8 Cfr. Carlo Ginzburg, Spie. Radici di un paradigma indiziario in Id., Miti, emblemi, spie. Morfologia e storia, Torino, Einaudi, 1986.

10 Cfr., per esempio, sulle spoliazioni e sugli scambi ineguali imposti dalle autorità tedesche alla Rsi, Vittorio Bellavite, “Appunti per il Duce” di Paolo Albertario, in “Studi piacentini. Rivista dell’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea”, n. 16, 1994, pp. 187-227.

11 Cfr. Cindy Brown e Lee Windsor, The Canadians, Italian partisans and the Battle for the Gothic Line: Myth vs Reality, intervento al convegno Comunità in guerra sull’Appennino cit. (https://www.facebook.com/pages/Convegno-Internazionale-sulla-Linea-Gotica/1458998357658502 e https://www.youtube.com/watch?v=qTcqAu3RGbQ, accesso del 04.04.2015)

12 Cfr. Thomas Schlemmer, L’esperienza dei soldati tedeschi, intervento al convegno Comunità in guerra sull’Appennino cit. (https://www.facebook.com/pages/Convegno-Internazionale-sulla-Linea-Gotica/1458998357658502 e https://www.youtube.com/watch?v=qTcqAu3RGbQ, accesso del 04.04.2015)

13 Dal 6 aprile è on line il progetto INSMLI-ANPI Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, un database che ha raccolto in maniera organica i delitti compiuti da italiani e tedeschi e che può diventare uno strumento didattico importante per la possibilità di integrazione con le altre fonti esaminate in questo articolo. Sempre all’interno del portale della Regione Toscana, seppure specificamente dedicate alla gravissima questione degli eccidi, nell’ottica di un lavoro e di una ricerca sulla Linea Verde sono irrinunciabili le pagina relativa alla Geografia delle stragi in Toscana, a cura di Gianluca Fulvetti e Francesca Pelini (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/eccidi-nazifascisti/geografia), con le sottopagine divise per provincia e comprendenti esaurienti elenchi di vittime e testi descrittivi su tutti gli episodi di stragi ed eccidi, comune per comune, e il lungo saggio, anonimo, Storia e memorie–Stragi naziste impunite (http://www.regione.toscana.it/-/storia-e-memoria-stragi-naziste-impunite), nella webpage Documenti (http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/eccidi-nazifascisti/documenti).

14 Gerhard Muhm, La tattica tedesca nella Campagna d’Italia, http://www.larchivio.org/xoom/gerhardmuhm.htm (accesso del 04.04.2016).

15 L’Associazione Gotica Toscana Onlus è costituita da appassionati che, oltre a organizzare momenti di rievocazione storica con mezzi militari ed equipaggiamenti originali, si occupa anche di ricerche e scavi di “archeologia recente” sulle vicende belliche dell’ultima guerra.

16 I testi sono tutti riferiti al volume La Linea Gotica. I luoghi dell’ultimo fronte di guerra in Italia, Fidenza, Mattioli 1885, 2009, di Gabriele Ronchetti, fino a tutto il 2013 membro del Consiglio direttivo dell’associazione.

17 In realtà, alcuni dei membri del Consiglio direttivo di Linea Gotica-Officina della memoria hanno partecipato con un progetto di orienteering ludico e la creazione di una mappa rendendosi disponibili a testare i materiali sviluppati dalla società Futura, creata dai comuni di San Giovanni in Persiceto e San Pietro in Casale per rilevare le attività dei centri pubblici di formazione sul territorio. Futura è stata anche l’animatrice del progetto Sharing European Memories at School (SEM@s), realizzato all’ISI “Caduti della Direttissima” di Castiglione dei Pepoli nel 2009-10 sull’eccidio di Monte Sole e concluso nel 2011-12: tuttavia l’integrazione progettuale con l’associazione Linea Gotica-Officina della memoria non è espressa, al di là della pubblicazione dei materiali SEM@s sul sito. Cfr. http://www.lineagotica.eu/news.php?idk=3.

18 Cfr. Francesco Leonetti, Realizzare ebook didattici multimediali ed interattivi e Anna Rita Vizzari, La moderna “scrivania digitale” del docente di storia contemporanea e didattica per competenze, entrambi in “Novecento.org”, n. 3, 2014, rispettivamente DOI: 10.12977/nov51 e DOI: 10.12977/nov54 (accesso del 03.04.2016).

19 Cfr. Antonio Prampolini, Internet e l’uso pubblico della storia cit., pp. 797-8, da cui la citazione di Nicola Gallerano, Storia e uso pubblico della storia, in L’uso pubblico della storia, Milano, Angeli, 1995, pp. 17-18.

20 Cfr. Antonino Criscione, Web e storia contemporanea, a cura di Paolo Ferrari e Leonardo Rossi, Roma, Carocci, 2006, pp. 97-111.

21 Antonino Criscione, Web e storia contemporanea cit., pp. 51-3, 77-82, 95-6: la citazione di Walter Benjamin, a p. 78, è tratta da Id., I “passages” di Parigi. Opere complete, Torino, Einaudi, vol. XI, 2000, p. 515.

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Dati articolo

Autore:
Titolo: Le risorse online per la ricerca storica e didattica sulla Linea Gotica
DOI: 10.12977/nov126
Parole chiave:
Numero della rivista: n. 6, luglio 2016
ISSN: ISSN 2283-6837

Come citarlo:
, Le risorse online per la ricerca storica e didattica sulla Linea Gotica, in Novecento.org, n. 6, luglio 2016. DOI: 10.12977/nov126

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