Wikipedia e la storia. Breve guida ad uno strumento ad alto impatto, tra opportunità e precauzioni.
Wikipedia è un’enciclopedia famosa e discussa il cui impatto come fonte di informazioni è molto elevato; per la storia non fa eccezione. L’intervento inizia proprio da questo punto fondamentale: Wikipedia è una realtà non trascurabile e lo si può dedurre già da una semplice ricerca su Google, in cui l’enciclopedia apparirà quasi invariabilmente tra le prime posizioni.
L’intervento, che cerca di affrontare tanto le esigenze della ricerca quanto quelle della didattica, è suddiviso in tre parti. La prima riguarda una descrizione per caratteri generali dell’enciclopedia – di cui spesso si conoscono solo superficialmente le caratteristiche fondamentali – così da chiarire i fattori che influenzano in maniera determinante l’approccio che il lettore dovrebbe tenere nei confronti del testo.
Innanzitutto Wikipedia si autodefinisce «libera e collaborativa» e qui si trovano riassunte le sue caratteristiche principali. L’adozione di licenze libere per testi e immagini (in particolare delle licenze Creative Commons) consente il riutilizzo dei contenuti per ogni scopo. Pregio non di poco conto se si considera la possibilità per il docente di utilizzare i contenuti senza dover fare ricorso all’eccezione dell’uso didattico nella normativa sul diritto d’autore. Allo stesso modo lo studente potrà accedere al materiale anche da casa senza limitazioni di sorta. Ma il termine «libera» fa anche riferimento all’indipendenza che il progetto rivendica rispetto a influenze esterne: per una maggiore autonomia nella redazione dell’enciclopedia Wikipedia è uno dei pochi siti ad alto volume di traffico a non avere inserzioni pubblicitarie.
Qual è dunque il processo di produzione dei contenuti di Wikipedia? Quali la metodologia e la validazione? La risposta è racchiusa nel termine «collaborazione», soprattutto quella tra utenti che volontariamente dedicano del tempo libero alla redazione delle voci ed alla discussione per tutto ciò che riguarda il progetto: non solo la scrittura dei lemmi e le discussioni riguardo al loro contenuto, ma anche la discussione di ogni norma, linea guida o semplice standard – come possono essere la scelta della struttura dei box riepilogativi presenti in molte voci (infobox), oppure i criteri per individuare contenuti adatti all’enciclopedia («l’enciclopedicità»).
Il lavoro si svolge, dunque, prevalentemente come discussione tra volontari. Due dei principi inderogabili dell’enciclopedia sono il raggiungimento del consenso tra gli utenti – quale metodo di lavoro – e il puntare nei lemmi ad un punto di vista neutrale (su Wikipedia «NPOV»: Neutral Point of View). Quest’ultimo obiettivo implica anche quello della verificabilità di ciò che si va a scrivere, ponendo particolare enfasi quindi sull’uso delle fonti.
La modifica delle pagine non richiede competenze informatiche, se non l’elementare capacità di navigare in rete; ogni pagina infatti è modificabile liberamente e non sono richieste conoscenze del codice HTML.
L’apertura ai contributi di chiunque e la trasparenza rispetto alla scrittura rendono l’enciclopedia uno strumento che offre, insieme, grandi opportunità e grandi rischi. Dato che Scuola e Ricerca non possono ignorare. Da questa considerazione inizia la seconda parte dell’intervento, incentrata sull’enciclopedia come fonte per la Public History.
La presenza di pagine dedicate alla discussione dei contenuti (ogni lemma di Wikipedia ne può possedere una) e la presenza per ciascuna pagina dello storico completo delle revisioni, rende il progetto una miniera di informazioni per chi voglia dedicarsi alla verifica approfondita di quanto legge; per ricostruire la genesi di una voce o magari per indagare le dinamiche che immancabilmente si sviluppano nei confronti tra più utenti su argomenti controversi.
È importante interessarsi a Wikipedia non solo per l’elevato impatto delle informazioni riguardanti la storia lì contenute. La trasparenza e la rilevanza della piattaforma consentono di effettuare analisi sulla fruizione della storia da parte del pubblico, a partire da quelle quantitative. A questo scopo è possibile osservare i dati di accesso relativi a voci a contenuto storico, potendo effettuare anche confronti tra edizioni linguistiche (e quindi pubblici di riferimento) differenti. Nell’intervento si presenta a tal fine l’impatto che hanno le voci sul massacro delle Fosse Ardeatine in lingua italiana ed inglese (come mostra l’immagine accanto), sia in occasione dell’anniversario dei fatti, sia in occasione di un grande evento (mediatico) quale il decesso di Erich Priebke.
Nell’ultima parte della relazione, dedicata alla didattica, si propone l’adozione di Wikipedia e degli altri progetti Wikimedia come strumento didattico. Enfatizzando il fatto che gli studenti la usano già quotidianamente, e che quindi è interesse della scuola fornire gli strumenti per poterla usare in maniera appropriata, si cerca di offrire una panoramica dei vantaggi all’uso dei progetti Wikimedia, sia come ambiente didattico stimolante, responsabilizzante e duttile, sia nel suo ruolo di palestra alla critica verso le fonti. Allo stesso modo sono elencati alcuni dei limiti e ostacoli all’uso dei progetti a scuola, che ogni insegnante dovrebbe tenere presente nel pianificare una attività didattica.
Al termine dell’intervento viene anticipato che alle già consolidate iniziative sull’uso di Wikipedia nelle classi – in particolare «Autori in Wikipedia» in Lombardia e le molte iniziative individuali – si affiancherà in Emilia-Romagna nel corso dell’anno scolastico 2014/15 una nuova edizione di «Adotta una parola a scuola».