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Resistere senz’armi

Resistere senz’armi

Storie di Internati Militari Italiani nel Terzo Reich (1943-1945)

La mostra si propone di far conoscere la vicenda storica dei circa 650.000 militari italiani che vennero catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e deportati nei lager del Nord Europa. I nazisti li classificarono come Internati Militari Italiani (IMI), privandoli così delle tutele previste dalle convenzioni internazionali per i prigionieri di guerra. La mostra – attraverso un originale allestimento, con la riproduzione di un cospicuo ed inedito materiale documentario e fotografico (conservato prevalentemente nell’archivio dell’Anrp di Venezia depositato in Istituto) – ripercorre tutta la vicenda degli IMI: la cattura, il terribile viaggio nei carri bestiame, la dura vita nei campi, il rifiuto di collaborare con la Repubblica sociale italiana e la Germania nazista, la liberazione, il ritorno a casa e il difficile reinserimento. Di forte impatto la sezione che propone i percorsi biografici di alcuni internati. Un’esposizione in cui parole, immagini e documenti ricostruiscono i contorni di storie singole e li fondono in una storia collettiva che fatica ancora a trovare un posto e un giusto riconoscimento nella memoria degli Italiani.
La mostra – che è stata realizzata grazie ad un contributo della Regione del Veneto (L.R. 29/2010) in collaborazione con il Comune di Venezia (Archivio della Comunicazione e Presidenza del Consiglio Comunale), con il sostegno di Vela spa e il patrocinio della Provincia di Venezia – è stata curata da Marco Borghi e si inserisce nel più ampio progetto di ricerca Resistere senz’armi.
La mostra si compone di 15 pannelli tematici (13 con misura 100×100 cm., 2 con misura 50×100 cm.), 3 pannelli di citazioni (50×100 cm.), una mappa con la dislocazione dei lager (180×36,5×220 cm. in pvc con supporto autoreggente), un “muro” con circa 3.000 nominativi di IMI veneziani (316x56x252 cm. in pvc con supporto autoreggente), 1 “totem” trifacciale colophon/referenze fotografiche e documentarie (95×200 cm.), 13 “totem” trifacciali con profili biografici di ex internati militari (95×200 cm.), due bacheche con documentazione originale (100×40 cm.), cornici varie con disegni e riproduzioni originali, il bozzetto in gesso del monumento ai caduti in prigionia eretto ai Giardini di Castello nel 1951.

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