La Storia in piazza. Public history di alto livello
Un vasto territorio soggetto a un potere centrale e costituito da una molteplicità di etnie e culture. Con questa sintetica affermazione potremmo definire l’impero, organismo politico che ha profondamente caratterizzato, sin dall’antichità, la storia mondiale. Termine suscettibile di svariate declinazioni, esso viene riferito alle conquiste territoriali e alle strutture di dominio realizzate dai Cinesi, Persiani, Alessandro Magno, Romani, Mongoli, Ottomani ma anche ai possedimenti oltremare frutto delle espansioni coloniali e agli stati multi-nazionali soggetti agli Asburgo o agli zar. Non solo, perché accentuando le implicazioni economiche, di imperi possiamo parlare, facendo gli opportuni distinguo e precisazioni, a proposito dell’egemonia finanziaria e commerciale, nel Mediterraneo orientale, della Repubblica di Genova e di Venezia e, nei continenti extraeuropei, delle Compagnie delle Indie olandesi, inglesi e francesi. E non è finita, prestandosi il termine, in virtù della sua plasticità semantica, ad indicare il predominio messo in atto nell’odierna società dalle grandi compagnie in ambito economico, finanziario, culturale, mediatico.
Dopo le passate edizioni focalizzate sui temi della nascita delle nazioni, della guerra, del movimento dei popoli, delle identità sessuali, dell’alimentazione, delle età del capitalismo e dei consumi culturali, l’ottava tornata di “La Storia in piazza”, in programma a Genova a Palazzo Ducale dal 6 al 9 aprile 2017, sarà dedicata agli imperi. Festival totalmente gratuito, rivolto sia alla società civile sia al mondo delle scuole, e gemellato con “Les Rendez-vous de l’histoire” di Blois, “La Storia in piazza” è una multiforme iniziativa culturale realizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la cultura, Comune di Genova e Regione Liguria, Università di Genova, Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, Centro culturale Primo Levi e supportata da numerosi enti e associazioni del territorio; curata da Donald Sassoon, allievo di Eric J. Hobsbawm e professore emerito di Storia europea comparata al Queen Mary College di Londra, si avvale di un comitato scientifico composto da Luca Borzani, Alessandro Cavalli, Piero Dello Strologo, Ferdinando Fasce, Antonio Gibelli, Osvaldo Raggio e dall’autore di questo articolo.
Nell’arco di quattro giornate, “La Storia in piazza” presenta, dalla mattina alla sera, una nutrita serie di lezioni magistrali, conferenze, incontri, seminari, mostre, spettacoli, concerti, proiezioni cinematografiche: un articolato programma che, senza pretese di esaustività, si ripromette di individuare specificità, analogie, differenze, persistenze e cesure di un fenomeno storico rivelatosi multiforme e non riducibile a rigidi e semplicistici schemi.
Agli autorevoli studiosi invitati, specialisti non solo nell’ambito degli studi storici ma anche in sociologia, antropologia, geopolitica, economia, filosofia, letteratura, estetica, cinema, musica, giornalismo, sarà affidato il compito di affrontare, sotto le più diverse angolature e chiavi di lettura, il complesso tema. Tra i relatori stranieri di questa edizione segnaliamo Perry Anderson (UCLA), Caroline Finkel (Università di Edimburgo), Yasmin Khan (Università di Oxford), Rana Mitter (Università di Oxford), Edgar Morin, Bernard Porter (Università di Newcastle), Anders Stephanson (Columbia University), e, per quanto riguarda il panorama nazionale, Marco Aime, Giovanni Brizzi, Gian Piero Brunetta, Lucio Caracciolo, Franco Cardini, Philippe Daverio, Mario Del Pero, Marcello Flores, Andrea Giardina, Nicola Labanca, Andreina Lavagetto, Salvatore Lupo, Salvatore Natoli, Federico Rampini.
Secondo una prassi ormai consolidata, grande attenzione è rivolta al mondo della scuola e delle famiglie, cui è indirizzata l’offerta formativa dello staff dei Servizi educativi e culturali di Palazzo Ducale coordinato da Maria Fontana Amoretti. Puntando al coinvolgimento anche nella fase preparatoria, tramite progetti varati nell’ambito dell’alternanza scuola/lavoro, di docenti e scolaresche dell’area genovese e delle province liguri, sono state messe a punto attività seminariali, percorsi di approfondimento, visite guidate in città, giochi e installazioni atti a stimolare la partecipazione attiva e la riflessione critica dei più giovani. Un programma specifico e calibrato sulle diverse esigenze didattiche, comprendente incontri con prestigiosi relatori quali Sergio Romano, Ignazio Visco, Gherardo Colombo, laboratori multimediali, spettacoli teatrali, installazioni artistiche e siti web, è stato approntato per gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, la cui partecipazione alla scorsa edizione ha sfiorato la soglia delle diecimila presenze.
In una fase storica come l’attuale, connotata dal profluvio incontrollato di dati e notizie, dalla crescente diffusione delle fake news, da un chiacchiericcio spesso improntato al pressapochismo e al compiacimento narcisistico, da un cacofonico dibattito mediatico in cui tutto finisce per confondersi ed equivalersi, un’iniziativa come “La Storia in piazza”, ad oggi il più importante appuntamento con la storia in Italia, si pone come efficace esempio di public history in grado di coniugare rigore scientifico, approfondimento critico e ottima divulgazione, senza nulla concedere alla banalizzazione, al sensazionalismo e ad una spettacolarizzazione fine a se stessa.