Sistema di meta-dati e sistema di appelli: memoria di un computer e memoria umana
Domanda: Si può dire che in qualche modo l’apologetica del digitale tenda a negare la dimensione corporea? Come se ci fossero menti disincarnate e oggetti privi di significato ergonomico?
Risposta: Direi di sì: pensiamo erroneamente alla struttura della memoria umana e alle sue differenze con quella di un computer. La memoria del computer ha assegnato degli indirizzi a degli oggetti, è costituita da un grande sistema di meta-dati, in modo che quando cerchi un’informazione vai direttamente a quell’indirizzo, e ovviamente la ritrovi. La memoria umana funziona in modo diverso, è fatta come un sistema di appelli cui tutte le rappresentazioni mentali rispondono, non solo quelle che cerchiamo, sfortunatamente. Quando cerchi una cosa in casa, tutte le rappresentazioni di casa tua rispondono in qualche modo: se cerchi le chiavi della macchina, non risponde l’indirizzo del luogo dove le hai lasciate; ma ti risponde tutto, ciascun elemento con una forza diversa che dipende dalla sua forza che a sua volta dipende da vari fattori legati all’aver trattato quell’informazione in profondità. Per questo ti risponde la rappresentazione del portachiavi (usato mille volte) e non trovi le chiavi che erano invece sulla madia della cucina. Quando sei al supermercato, la lista non è semplicemente un pro-memoria di quello che ti serve, ma è il sistema che ti impedisce di comprare le cose che chiamano costantemente intorno a te e che non ti servono. Ecco, nel mondo in cui tutte le cose chiamano, per fare funzionare un sistema cognitivo come il nostro, bisogna fare un lavoro particolare. Le informazioni sono tanto più attive, quindi in grado di essere chiamate alla coscienza, quanto più sono state trattate in profondità, rielaborate; così riporre le chiavi ogni giorno nello stesso posto funziona, perché quel posto si ‘illumina’ facilmente quando lo cerchi; ma se cambi posto alle chiavi devi fare qualcosa di specifico per ricordare. Per memorizzare attività poco frequenti bisogna associarle a qualcosa.